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lundi 21 juin 2010

Il mondo si spalanca agli occhi



La minaccia dell’ estinzione spinge molti biologi a voler capire in fretta la biodiversità nel mondo, in alcune zone gli habitat sono stati talmente alterati, che ormai ne rimane appena qualche traccia.


Lo studio della biodiversità può essere svolto a diversi livelli, sia nel campo per valutare gli organismi presenti, che in laboratorio per individuare le origini delle specie.
Terry Erwin, entologo dello Smithsusian Instituion, con la sua squadra ha deciso di studiare biodiversità nella foresta pluviale dell’ Ecuador.
L’ avventura inizia alle quattro del mattino, in silenzio tutti arrivano nel luogo deciso per lo studio.Erwin riempie di insetticida biodegradabile una coppia di nebulizzatori, mentre altri sistemano dei teli bianchi sospesi a distanze irregolari; poi, Erwin accende il nebulizzatore e lo porta verso il cielo.
Il rumore del motore rovina il silenzio, mentre una sottile colonna di acre fumo azzurrino si alza avvolgendo ogni fronda. Passati pochi secondi gli insetti cominciano a cadere. Fare un inventario degli insetti è importante perché ci da la misura della biodiversità della foresta. Più di 650 specie sono coleotteri, in un’ altro mucchietto ci sono: cavallette dai colori brillanti, libellule, mantidi, formiche, acari, api e ragni.
Con studi di questo tipo, gli esperti hanno classificato 350 mila specie di coleotteri, 1/5 delle forme viventi e ne restano da scoprire milioni.

In un laboratorio di Oxford, un genetista studia la varietà della vita.

Rainey usa dei batteri per realizzare una foresta pluviale in miniatura, marca un batterio in modo che lo si possa riconoscere, lo inserisce in una provetta con terreni nutritivi dove il batterio si riproduce e si diversifica, in base agli habitat della provetta.
Rainey osserva che non tutte le colonie batteriche si svilupparono ammassate anzi occuparono spazi separati per non entrare in conflitto tra loro.
All’inizio della vita, poche forme viventi poterono esplodere ed invadere la terra occupando i numerosi ambienti naturali vuoti.
Le differenti specie, quindi, sono originate da due fattori:
- l’ opportunità ecologica
- la competizione.
Gli animali, come le piante, mutano al cambiare del clima e dal regime delle piogge. Ad esempio, alcune specie aumentano con le piogge mentre altre diminuiscono o spariscono.
Il continuo rimescolamento delle specie contribuisce a tenere alta la biodiversità: la biosfera è come una biblioteca contenete moltissimi libri dei quali non abbiamo terminato di leggere neanche il primo, quindi non dobbiamo correre ilo rischio di bruciare tutto prima conoscere.
L’ unica cosa che ci rimane da fare è salvaguardare la biodiversità.


(Riassunto  di un articolo pubblicato sulla rivista National Geographic del febbraio 1999)


(Aneta-Lisa-Serena)

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