L’iniziativa, sta muovendo dal 2004 il mercato americano, dove conglomerati di aziende, piccole e medie imprese, ma anche multinazionali, mettono insieme i loro rifiuti organizzando spedizioni di massa, convertendo i materiali di scarto in oggetti di utilità o design, acquistabili nelle grandi catene di diffusione negli USA. Il giovane fondatore di TerraCycle , Tom Szaky, si è posto i seguenti obiettivi:
eliminare il concetto di spazzatura,Ma chi procura l’immondizia necessaria a creare oggetti che vanno dal “classico” fertilizzante alla borsa da spiaggia fatta con le carte dei dolciumi fino alle custodie portaocchiali che in una vita precedente sono state confezioni di dentifricio? Gli iscritti al sito http://www.terracycle.net/ ! Gli utenti possono iscriversi alle Brigade, gruppi di raccoglitori di singoli rifiuti alla base dei diversi prodotti.
trasformare i rifiuti apparentemente inutilizzabili in oggetti creativi,
eliminare i rifiuti ingombranti dalle strade delle città,
riutilizzare sottoforma di fertilizzanti gli scarti alimentari.
Oltre 10 milioni e 600 mila sono gli iscritti alle brigate, più di un miliardo e 800 mila i singoli rifiuti raccolti e quasi un miliardo 200 mila i dollari devoluti a progetti di charity
Terracycle rappresenta un modello di eco capitalismo che sta conquistando anche le grandi multinazionali, che fanno a gara per siglare accordi di partnership e fornire i propri rifiuti, come Coca Cola e Kraft. Un modello di successo, che coniuga etica e business, attenzione per l’ambiente e per il marketing, e che indica una nuova via per fare profitto in modo sostenibile.
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